Raetia

Indirizzo: via Piatte, 6 – 23036 Teglio (SO)
Telefono: 3492641129
Fax:
E-mail: raetiabiodiv@gmail.com
Sito internet: raetiabiodiversitaalpine.wordpress.com

Proprietario: Patrizio Mazzucchelli
Possibilità di visitare l’azienda (si o no; se sì indicare in quali giorni): SI previo contatto
Eventuali strutture ricettive (tipologia e n° posti): no
Descrizione del nucleo famigliare e loro coinvolgimento nelle attività agricole (descrizione sintetica): Moglie Greta Roganti cooideatrice e collaboratrice

Estensione terreni (ha): ha.3
Superficie coltivata (ha, altitudine): ha.1,5 cereali alpini tradizionali – mq.2500 in rotazione patate, ortaggi, piante officinali dell’agrobiodiversità alpina
Tipo di conduzione (proprietà/affitto/altro): Proprietà, affitto, comodato d’uso
Tipo di coltivazione (convenzionale, integrato, biologico, biodinamico, con o senza certificazione, altre particolarità): Biologico certificato
Eventuali società di certificazione: ICEA
Eventuale laboratorio di analisi utilizzato:

Consulenti:
Lavoratori fissi (indicare il numero): 0
Lavoratori stagionali (indicare il numero): 0
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori fissi: 0
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori stagionali: 0
Ricorso a lavoro interinale (si o no, frequenza): 0

Vendita diretta (specificare se in azienda, mercati, fiere, e la percentuale): G.A.S. 35%, Ristoratori 15%, Clienti diretti in esposizioni e fiere 50%
Vendita nella media e/o grande distribuzione (specificare la percentuale e in quali catene, per esempio Coop, Eataly, ecc.): NO
Totale vendite ultimo anno (solo ortaggi e frutta, fatturato e vendita diretta): €1.800

Una breve storia dell’azienda: L’Azienda è a Teglio in Valtellina, sulla sponda retica e soliva, coltiviamo dalla quota di 800mt.s.m e pratichiamo da sempre una agricoltura senza uso di antiparassitari né di concimi chimici di sintesi ed è certificata Azienda Agricola Biologica da I.C.E.A. Coltiviamo cereali alpini tradizionali sui terrazzamenti votati da secoli a queste coltivazioni, grano saraceno autoctono e segale autoctona, entrambi sotto la protezione della Fondazione Svizzera Pro Specie Rara, inoltre orzo alpino e frumento di montagna dai quali produciamo farine e cereali in chicchi. Coltiviamo in vivaio e in pieno campo piantine per orti, ortaggi e patate antiche della Biodiversità Alpina provenienti prevalentemente dalla Fondazione Svizzera Pro Specie Rara e da una nostra ricerca continua di sementi e saperi. La nostra attività è improntata alla tutela dell’ Agro biodiversità Alpina e delle culture Alpine legate ad essa con la consapevolezza che questa è legata alla difesa e tutela delle Biodiversità del nostro pianeta. l’Azienda è titolare della certificazione di riconoscimento di attività di conservazione delle piante degli orti e dei campi in pericolo di estinzione rilasciata dalla Fondazione Svizzera Pro Specie Rara dal 2011. Dal 2014 aderisce a Pro Patrimonio Montano, Associazione Alpina Internazionale che si occupa della ricerca e recupero delle agrobiodiversità Alpine e Montane Europee, in Valtellina ha promosso il recupero della Pecora Ciuta, con la costituzione di oltre 25 gruppi di pecore, e del Maiale Nero delle Alpi.
Cenni storici e geografici sul territorio (informazioni sintetiche): La Valtellina è una Valle Alpina abitata e transitata sin dalla preistoria, è una via naturale che da sempre ha collegato il sud Europa al nord Europa e per questo è stata spesso terra di conquista. La sua posizione geografica, ed il fatto di essere una delle poche valli alpine posizionata da est a ovest con una sponda soliva, ha favorito la sosta di popolazioni nomadi (Camuni, Celti ecc.) e con l’avvento dell’agricoltura di popolazioni stanziali che si sono dedicate alla bonifica dei terreni e alla coltivazione di cereali, vite e ortive.

Condizioni ambientali del posto e dell’area di produzione (eventuali rischi ambientali): La valle si caratterizzava da coltivazioni su terrazzamenti, dal fondo valle partono i terrazzamenti dedicati alla viticoltura sino a ca. 700/800.mt, poi quelli dedicati ai cereali, in gran parte ora abbandonati o utilizzati per fienagione, e gli ultimi sino ai 1000 mt ca. una volta dedicati alla castanicoltura. Visto che negli ultimi 60 anni la pratica più diffusa è l’abbandono il rischio maggiore è quello idrogeologico con frane e la caduta di antichi muretti a secco. Il cambiamento climatico oramai in atto ci sta portando ad una scarsità idrica e a effetti di ritardo nella maturazione dei cereali alpini, tradizionalmente in un campo facciamo 2 raccolti all’anno, prima seminiamo la segale (vernina) o l’orzo (primaverile) che prima del cambiamento climatico raccoglievamo entro il 10 di luglio ma da ormai 4 anni raccogliamo alla fine di luglio, segue nello stesso campo la semina del grano saraceno che ha un ciclo breve (ca90gg) che andavamo a raccogliere all’inizio o metà ottobre, con questi cambiamenti climatici ed il ritardo della semina del grano saraceno, rischiamo nevicate che ci fanno perdere il secondo raccolto.

I miei principi e idealità di produttore: Mantenere l’agrobiodiversità alpina, conservare le buone pratiche antiche che garantiscono la fertilità del suolo e innovare le pratiche con nuovi metodi che rispettino l’ecosistema. Portare il concetto di Open Source nell’agricoltura, libero accesso ai semi e diffusione di competenze e buone pratiche, giusto prezzo per chi produce.

La mia opinione sull’utilizzo di OGM: NO OGM – Teorema Fondamentale della Selezione Naturale (FTNS) vedi: https://salvatorececcarelli.wordpress.com/2016/07/07/a-proposito-di-ogm-bisognerebbe-anche-dire-che/

Comments are closed.