Il Foresto di Vernazza

IL PRODUTTORE

Ragione sociale: impresa individuale
Indirizzo: Località Campasso, 1 – 19018 Vernazza (SP)
Telefono: 3318766719
E-mail: michele.rocco.potenza@gmail.com
E-mail alternativa: info@ilforestodivernazza.com
Sito internet: in lavorazione, info e contatti tramite FB e IG

Proprietario: Michele Potenza
Possibilità di visitare l’azienda: sì, su appuntamento
Eventuali strutture ricettive: no
Eventuali servizi in azienda: no
Eventuali prodotti acquistabili in azienda: vino
Descrizione del nucleo famigliare e loro coinvolgimento nelle attività agricole:
Rocco (padre) mi aiuta nella cura dei nuovi vigneti ed in particolare delle giovani barbatelle, nella
legatura invernale, vendemmia, nell’etichettatura e confezionamento delle bottiglie. Fabio (fratello) vive a
Collegno (TO) e viene ad aiutarmi quando può durante l’anno, in particolare per la vendemmia.

Estensione terreni: 10 ha
Altitudine: 300 m s.l.m.
Superficie coltivata a vigneto: 1 ha
Altre colture: Miele
Tipo di conduzione: dei vigneti 2000 mq di proprietà e il restante in comodato d’uso-affitto
Tipo di coltivazione: Agricoltura integrata senza certificazione
Eventuali società di certificazione:
Eventuale laboratorio di analisi utilizzato: laboratorio regionale e lab di un’emporio enologico

Enologo o responsabile di cantina: Michele Potenza
Agronomo o responsabile conduzione agricola: Michele Potenza
Lavoratori fissi:
Lavoratori stagionali:
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori fissi:
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori stagionali:
Ricorso a lavoro interinale:

Vini prodotti:
RECAUSI (vino BIANCO non DOP CINQUE TERRE)
TARSOARSO (vino BIANCO non DOP CINQUE TERRE)
ROCTER (Vino ROSSO non DOP CINQUE TERRE)

Vendita diretta:
Canali distributivi:
Vendita nella media e/o grande distribuzione: vendo solo ad hotel, enoteche, vinerie e ristoranti

Una breve storia dell’azienda:
l’azienda agricola Il Foresto di Vernazza nelle Cinque Terre inizia a prendere forma nel 2018 senza stemmi e sponsor.
Nel 2015 mi trasferisco a Vernazza per lavoro e seguire, insieme a l’Associazione per il recupero dei muretti a secco TUQUOQUE, un progetto di recupero dei vigneti terrazzati poi si aggiungono e recupero dall’abbandono altri vigneti ed inizio così a conferire le uve prodotte. Nel 2018 trovo un casolare abbandonato nelle alture di Vernazza riuscendo così a concretizzare il tutto e creare quindi l’azienda agricola. I vini bianchi sono fatti con il tradizionale uvaggio delle Cinque Terre ovvero Bosco, Vermentino e Albarola ed in più varietà minori storiche del territorio (Picabon, Ruzzese e Rossese bianco) che abbiamo messo in collaborazione con il CNR-IVV di Torino. Il vino rosso è fatto con Sangiovese, Merlot e Cabernet f. per l’ottanta percento più pochi chili di varietà come il ciliegiolo e la granaccia.


Cenni storici e geografici sul territorio:
forte dislivello mare/monti con terrazzamenti dove la tradizione nella coltivazione e produzione di vino è millenaria.

Da Giorgio Gallesio, nella sua Pomona Italiana, che collega la vernaccia al vermentino ligure:
«È noto che Corniglia è una delle Cinque Terre della Liguria, e che Vernaccia è un’altra di queste così dette Cinque Terre, ed è noto che il vino prezioso che si fa in quei paesi è composto principalmente di un’uva conosciuta nel luogo sotto il nome di Piccabuono e nel resto del Genovesato sotto il nome di Vermentino. Il nome di Vernaccia è un nome ignoto fra le uve di quei paesi ed è invece il nome della Terra ove abbonda di più il Piccabon. Non si può dubitare che le uve che vi si coltivano al presente non siano le stesse che vi si coltivavano nel 14.mo e 15.mo secolo. Bisogna dunque concludere che il Piccabon dei nostri tempi è la Vernaccia degli antichi.
Né intendo di dire con ciò che quest’uva abbia cangiato di nome: io sono convinto che sino da quell’epoca essa riceveva nelle Cinque Terre il nome di Piccabon: ma questo nome non passava all’estero; e il suo vino, portato in Toscana vi era distinto col nome del luogo ove era fatto e di quello da dove veniva, e così era chiamato Vernaccia di Corniglia. Noi abbiamo ancora al presente molti esempj di questo sistema nei vini del commercio. La maggior parte prendono il nome dai paesi da dove si estraggono, quantunque in essi o nei vicini ove si raccolgono, le uve che gli producono abbiano ognuna un nome proprio che la distingue dalle altre…››

Condizioni ambientali del posto e dell’area di produzione:
I vigneti si estendono all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, luogo dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. Qui la conformazione geomorfologica
estremamente impervia così la viticoltura si pratica sui tipici terrazzamenti sostenuti da muretti a secco su irti pendii di scogliere a picco sul mare ad elevato rischio dissesto idrogeologico. Le particolari condizioni climatiche di questo tratto di costa sono rese ancora più critiche dal cambiamento mondiale con periodi siccitosi sempre più prolungati.
Negli ultimi anni c’è stato un aumento esponenziale della fauna selvatica (cinghiali, caprioli) creando un forte squilibrio e ingenti danni all’agricoltura.
Il lavoro in vigna è obbligatoriamente tutto manuale ma ciò permette di curare ogni singola pianta entrando in profonda sintonia con i vigneti coltivati e l’ambiente circostante.
I vigneti sorgono su due differenti tipi di rocce ed in diverse storiche zone viticole nel comune di Vernazza e Corniglia dai 25 ai 500m sul livello del mare tra limoni, fichi d’india piante di capperi, finanche agavi e palme

I miei principi e idealità di produttore:
l’ambizione è di fare una viticoltura il più sostenibile possibile e viverne nel rispetto dell’ agro-eco-sistema impervio e fragile delle Cinque Terre e fare un vino fortemente caratterizzato dall’ambiente in cui nasce.

La mia opinione sull’utilizzo di OGM e TEA o NBT/NGT:
nutro poca fiducia nell’etica di chi finanzia e gestisce questa biotecnologia. La scienza è una cosa importante e seria ma spesso l’uomo se n’è approfittato per
fare del male ad altri uomini, piante, animali, etc..


IL VINO

Nome del vino:

RECAUSI (Bianco)

Annata: 2023

La viticoltura

Nome vigneto/i: Contra, Comenecco Caruso, Zuara
Superficie: circa 1 ha ha
Suolo:
Esposizione dei filari: varia
Altitudine: dai 25 ai 500 m s.l.m m s.l.m.

Vitigno/i: Bosco, Vermentino, Albarola (piccole quantità di vitigni minori Rossese bianco, Ruzzese, Piccabon)
Portainnesto/i: prevalentemente Paulsen 1103 (V. berlandieri x V. rupestris)
Forma di allevamento: spalliera e pergola
Anno d’impianto: 1947
Densità d’impianto: 7000 ceppi/ha
Produzione per ceppo: max 2 kg/pianta kg/pianta
Produzione per ettaro: 50 q/ha

Trattamenti: rame e zolfo bagnabile, zolfo in polvere, Bacillus t.k., Sapone molle, in emergenza uno o due trattamenti sistemici (mai dopo giugno).
Fertilizzanti: letame e organo-minerale di origine naturale.
Data inizio vendemmia: 01/09/2023
Modalità di vendemmia: manuale in cassetta
Utilizzo di uve acquistate da terzi: sì (dipende dall’annata e dai danni causati da ungulati e meteo)
Certificazioni: no
Eventuali notizie aggiuntive inerenti la viticoltura:

L’enologia

Modalità di diraspatura e pigiatura: Diraspa-pigiatrice elettrica
Modalità di pressatura: Pressa pneumatica
Vinificatori in: acciaio vetroresina e vetro

Macerazione:
Anidride solforosa e/o acido ascorbico: pigiatura – travaso – imbottigliamento, ovviamente il minimo indispensabile
Utilizzo di lieviti selezionati: tendenzialmente no, solo in caso di arresti di fermentazione
Metodologia di stabilizzazione: freddo invernale (s. tartarica), bentonite (s. proteica)
Filtraggi: di sgrossatura a cartoni
Chiarifiche:

Affinamento in acciaio: fino a primavera
Affinamento in botte o barrique: no
Affinamento in bottiglia: minimo 2-3 mesi

Eventuali correzioni: no
Uso di mosto concentrato/mosto concentrato rettificato: no
Utilizzo di concentratore: no
Pratiche di “salasso”: no
Resa uva/vino: 66%

Numero di bottiglie prodotte: 3000
Tipologia bottiglia: bordolese
Tappo in: sughero conglomerato

Controllo temperatura cantina o magazzino: climatizzatore

Destinazione delle vinacce: in vigna
Produzione di grappe o distillati: no

Le caratteristiche chimiche

Titolo alcolometrico: 13 %
Acidità: 6,00 g/l
Ph: 3,40
Estratto secco: 23,80 g/l
Anidride solforosa libera: 25 mg/l
Anidride solforosa totale: 85 mg/l

Descrizione organolettica e libera

Il mio vino è:
vino

PREZZO SORGENTE

Prezzo sorgente relativo alla bottiglia: 17,00 €


IL VINO

Nome del vino:

TARSOARSO (Bianco)

Annata: 2022

La viticoltura

Nome vigneto/i: Contra, Lama
Superficie: 0,3 ha
Suolo:
Esposizione dei filari: varia
Altitudine: 50 m s.l.m.

Vitigno/i: Bosco, Vermentino, Albarola (conuna prevalenza di uve Bosco)
Portainnesto/i: prevalentemente Paulsen 1103 (V. berlandieri x V. rupestris)
Forma di allevamento: spalliera e pergola
Anno d’impianto: 1947
Densità d’impianto: 7000 ceppi/ha
Produzione per ceppo: 800 kg/pianta
Produzione per ettaro: 30 q/ha

Trattamenti: rame e zolfo bagnabile, zolfo in polvere, Bacillus t.k., Sapone molle, in emergenza uno o due trattamenti sistemici (mai dopo giugno).

Fertilizzanti:
Data inizio vendemmia: 01/09/2023
Modalità di vendemmia: manuale in cassetta
Utilizzo di uve acquistate da terzi: sì (dipende dall’annata e dai danni causati da ungulati e meteo)
Certificazioni: no
Eventuali notizie aggiuntive inerenti la viticoltura:

L’enologia

Modalità di diraspatura e pigiatura: diraspa-pigiatrice
Modalità di pressatura: pressa pneumatica
Vinificatori in: acciaio vetroresina e vetro

Macerazione:
Anidride solforosa e/o acido ascorbico: pigiatura – travaso – imbottigliamento, ovviamente il minimo indispensabile 

Utilizzo di lieviti selezionati: tendenzialmente no, solo in caso di arresti di fermentazione
Metodologia di stabilizzazione: freddo invernale (s. tartarica); bentonite (s. proteica)
Filtraggi: di sgrossatura a cartoni
Chiarifiche:

Affinamento in acciaio: 6 mesi su fecce fini sino a primavera

Affinamento in botte o barrique: no
Affinamento in bottiglia: minimo 6 mesi

Eventuali correzioni: no
Uso di mosto concentrato/mosto concentrato rettificato: no
Utilizzo di concentratore: no
Pratiche di “salasso”: no
Resa uva/vino: 63%

Numero di bottiglie prodotte: 500
Tipologia bottiglia: bordolese
Tappo in: sughero conglomerato

Controllo temperatura cantina o magazzino:

Destinazione delle vinacce: in vigna
Produzione di grappe o distillati: no

Le caratteristiche chimiche

Titolo alcolometrico: 13 %
Acidità: 6,5 g/l
Ph: 3,30
Estratto secco: 26,57 g/l
Anidride solforosa libera: 20 mg/l
Anidride solforosa totale: 80 mg/l

Descrizione organolettica e libera

Il mio vino è:

PREZZO SORGENTE

Prezzo sorgente relativo alla bottiglia: 20,00 €


IL VINO

Nome del vino:

ROCTER (Rosso)

Annata: 2020

La viticoltura

Nome vigneto/i: Contra, Lama, Comenecco, Caruso-Zuara
Superficie: 0,2 ha
Suolo:
Esposizione dei filari: varia
Altitudine: 500 m s.l.m.

Vitigno/i: Sangiovese, Merlot, Cabernet S., Ciliegiolo, Granaccia e Canaiolo
Portainnesto/i: prevalentemente Paulsen 1103 (V. berlandieri x V. rupestris)
Forma di allevamento: spalliera e pergola
Anno d’impianto: 1947
Densità d’impianto: 7000 ceppi/ha
Produzione per ceppo: 2 kg/pianta
Produzione per ettaro: 45 q/ha

Trattamenti: rame e zolfo bagnabile, zolfo in polvere, Bacillus t.k., Sapone molle, in emergenza uno o due trattamenti sistemici (mai dopo giugno).
Fertilizzanti: letame e organominerale di origine naturale.
Data inizio vendemmia: 14/09/2022
Modalità di vendemmia: manuale in cassetta
Utilizzo di uve acquistate da terzi: sì, (dipende dall’annata e dai danni causati da ungulati e meteo)
Certificazioni: no
Eventuali notizie aggiuntive inerenti la viticoltura:

L’enologia

Modalità di diraspatura e pigiatura: diraspa-pigiatrice 

Modalità di pressatura: pressa pneumatica
Vinificatori in: acciaio, vetroresina e vetro

Macerazione: sì, a temperatura non controllata
Anidride solforosa e/o acido ascorbico: pigiatura – travaso – imbottigliamento, ovviamente il minimo indispensabile 

Utilizzo di lieviti selezionati: tendenzialmente no, solo in caso di arresti di fermentazione
Metodologia di stabilizzazione: freddo invernale (s. tartarica); bentonite (s. proteica)

Filtraggi: sgrossatura a cartoni
Chiarifiche:

Affinamento in acciaio: minimo 6 mesi su fecce fini sino a primavera

Affinamento in botte o barrique: no
Affinamento in bottiglia: minimo 6 mesi

Eventuali correzioni: no
Uso di mosto concentrato/mosto concentrato rettificato: no
Utilizzo di concentratore: no
Pratiche di “salasso”: no
Resa uva/vino: 63%

Numero di bottiglie prodotte: 500
Tipologia bottiglia: bordolese
Tappo in: sughero conglomerato

Controllo temperatura cantina o magazzino:

Destinazione delle vinacce: in vigna
Produzione di grappe o distillati: no

Le caratteristiche chimiche

Titolo alcolometrico: 13 %
Acidità: 6,3 g/l
Ph: 3,35
Estratto secco: 25,57 g/l
Anidride solforosa libera: 22 mg/l
Anidride solforosa totale: 89 mg/l

Descrizione organolettica e libera

Il mio vino è:

PREZZO SORGENTE

Prezzo sorgente relativo alla bottiglia: 17,00 €

Comments are closed.