L’Almanacco 34 / Autunno 2024


SOMMARIO

EDITORIALE | COSTRUIRE UNA FIERA, FEROCE
Il lavoro del costruire la Fiera Feroce attraversa fasi. Momenti di confronto intenso tra noi, momenti di confronto con chi partecipa, con chi vorrebbe farlo. Agosto è il luogo di questo scambio. Per voci o in forma scritta si rinnova il dialogo con chi si propone o con chi risponde al nostro invito. Spesso il dialogo si apre oltre il sì e il no, e giunge a noi il quotidiano di chi scrive: le valutazioni sul lavoro di un anno, la vendemmia che si avvicina, le previsioni, i guai, le gioie. Quanto ricevuto da Yutta e Mimmo di Pantun è il resoconto lucido di uno stato delle cose su cui vorremmo soffermarci, per aprire un confronto. Per questo abbiamo chiesto loro il permesso di pubblicarlo.

AGRICOLTURE | SARA, SARO E LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
Testo e fotografie Laura M. Alemagna
Come di fronte a vestigio, l’impronta l’abbiamo seguita a ritroso. Materia da un mondo lontano rimasta, nella sostanza, non troppo dissimile dal suo archetipo.
Reliquia culinaria, preparato per certi versi alchemico, l’insieme che compone questo cioccolato grezzo e spigoloso, amaro e odoroso, che abbiamo tra le mani, riesce a dire un mare di cose. Di civiltà lontane, aggressioni colonialiste, mutamenti sociali, solidarismi, di piacere e di lusso, di svolte, sogni, di scambi, culture diverse e «solide utopie».

TERRITORI | NON UNA GOCCIA D’ACQUA DOVREBBE FINIRE NEL MARE
Di Cecilia Rocha
Traduzione di Giuseppe Li Rosi e Giacomo Pellegrini
Un sistema per reagire alla siccità: linee chiave e curve di livello per trattenere il più possibile l’acqua delle piogge. Alberi da frutto, arbusti, micorizzazioni per creare delle linee di vegetazione secondo i sistemi agroecologici e dell’agroforestazione. Se la Sicilia sta diventando famosa per la totale assenza di alberi, c’è chi non si arrende e non si ferma.

IL PRIMO SGUARDO | SINFONIA DELLE MUCCHE
di Guido Celli
Illustrazione di Fabrizio Di Baldo

Protagonisti di questo nuovo poema di Guido Celli, pubblicato con Terre Blu nel marzo del 2024, sono gli elementi primari della cosmogonia agreste: le mandrie, le argille, i fossi, le erberie, i pantani e la volta celeste. Tutti letti, definiti, simbolizzati e pentagrammati mediante la lente drammatica del Mito, con l’energia dell’assoluto che ha per pantheon il Mondo e i suoi mattinali.

TUMULTI | VENTU HONTRARIU
Testo e fotografie Comitato Orgolese contro la Speculazione Energetica Ventu Hontrariu
In Sardegna politica istituzionale e società multinazionali vogliono realizzare nuovi impianti energetici incuranti dell’impatto devastante su paesaggio, ambiente, storia e la cultura dell’isola. Un’imponente mobilitazione popolare si è mossa a contrasto

RAPPORTI DI PRODUZIONE | FINE DELLA VITE?
Di Francesco Panié
In settembre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, tramite decreto, ha autorizzato la sperimentazione in pieno campo di piante Vitis Vinifera, varietà Chardonnay, modificate geneticamente. Se con quella sul riso, in Lomellina, si è tentato di aprire la strada a queste tecnologie, con il via libera alla sperimentazione sulla vite, nel profondo Veneto, si minaccia un patrimonio culturale fatto di specificità storiche, territoriali e relazionali. Se per la vite il rischio di impollinazione e incrocio (forse) è remoto, è sicuro che se queste piante messe a punto nei laboratori prenderanno piede, comprometteranno le varietà autoctone con la presunzione di essere i cloni migliori e più resistenti (ma è tutto da dimostrare!). Queste sperimentazioni sanciscono monopoli, controllo e monetizzazione, dei semi, delle piante, dei mezzi di produzione, delle viti e delle vite. 

CULTURA MATERIALE | OTTO VARIETÀ NO TANGENZIALE
Testo di Paolo Bellati
Fotografie di Laura M. Alemagna
Da più di un lustro al Folletto25603 produciamo passata di pomodoro per autoconsumo. Quest’anno abbiamo alzato l’asticella chiudendo la filiera con due importanti novità.

FUORI FUOCO | L’IPOCRISIA DEL CARCERE
Un libro di Francesco Costanzo
curato da Paolo Bellati e Laura M. Alemagna

Limportante testimonianza di un giovane detenuto che – attraverso la sua corrispondenza con Paolo – ci conduce nelle vicende quotidiane di diversi istituti e, senza alcuna retorica, mostra con chiarezza il livello di ipocrisia della pretesa rieducativa dell’istituzione carceraria. 

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