Il 16, 17 e 18 maggio a Roma c’è Genuino Clandestino. Dibattiti e incontri, mercato contadino e delle autoproduzioni, animazione, musica, informazione e socialità: per ridare volto e voce alle resistenze contadine e cittadine che si autodeterminino per la riappropriazione dei territori.
Resistenze contadine e cittadine, non è un semplice motto ma è lo scopo dell’appuntamento di Genuino Clandestino nel fine settimana prossimo a Roma. Questa sinergia fondamentale negli anni trascurata nella frammentarietà delle differenti vertenze territoriali vorrebbe essere rilanciata proprio a Roma attraverso una due giorni di workshop e pratiche di resistenza contadina.
L’obiettivo principale è dare continuità alle pratiche di questo movimento e scambiarle con altre esperienze cittadine in modo da far uscire rafforzati tutti i partecipanti. La chiave scelta dal movimento di contadini è la sperimentazione di pratiche quali la costruzione di nuove comunità che si autodeterminino e la riappropriazione dei territori.
La vera sfida di questo percorso è mantenere vive delle pratiche consolidate dal movimento contadino come i mercatini contadini, la certificazione partecipata dei prodotti, lo scambio e la riproduzione delle sementi e contemporaneamente far crescere delle progettualità che facciano fronte alle continue minacce (agricoltura intensiva, inceneritori, discariche, grandi opere, speculazione edilizia, etc.) che ormai attaccano le ricchezze del paese.
La creazione di comunità è la chiave di ogni progettualità: una nuova comunità nasce da donne e uomini che non credono alla validità ed eticità di questo sistema economico, credono che le risposte sperate in termini di qualità della vita, struttura di società e rispetto dell’ambiente debbano essere costruite insieme dalle persone che vivono i territori. La sperimentazione di pratiche come queste è stata la molla che ha portato Genuino Clandestino a creare e sostenere alcune lotte cittadine per un reciproco supporto. L’unione delle lotte ha lo scopo, inoltre, di informare e dare spunti per percorsi simili. Naturalmente nessuno ha la ricetta vincente e ogni comunità si deve confrontare con il contesto in cui vive, ma delle esperienze sono nate e continuano a crescere sotto i nostri occhi (Mondeggi Bene Comune – se ne parla in La fattoria senza padroni – e Caicocci Terra Sociale, progetti diversi ma accomunati dal bisogno di costruire delle realtà alternative partendo dalla popolazione che abita i territori e li vuole rideterminare gestendoli come Beni Comuni con progettualità specifiche e a servizio della popolazione).
Il percorso tracciato da donne e uomini di Genuino Clandestino parte gioco forza dall’analisi del mondo contadino oggi, dalle minacce presenti (Ogm e trattati T-tip) e future (Expo 2015, qui il video dell’azione diretta per il No Expo Days), come dimostra il programma dell’iniziativa che si terrà a Roma.
Proiettare Genuino Clandestino nel prossimo futuro significa trovare sistemi di mutuo aiuto che sostengano le lotte di riappropriazione o di custodia sociale ma anche prendere una posizione netta e immaginare pratiche tali da rafforzare la creazione di comunità che propongano stili di vita sostenibili, etica del lavoro e tutela della terra e del territorio, come risposta ad “insalate miste” imposte come quella rappresentata dall’Expo 2015. Quest’iniziativa nata come alibi perfetto per speculatori di ogni tipo, sarà un incontro incentrato sul cibo: la retorica assistenzialistica ha infatti contornato il claim “nutrire il pianeta”. L’obiettivo bizzarro è di fare una caponata con melenzane Ogm, pomodori del presidio di Slow Food e l’olio (di gomito, dato il poco rispetto dei lavoratori “promuove” il patron Farinetti) di Eataly. Questo è il menu dell’appuntamento milanese; e se questo è il menù le pratiche delle nostre comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare staranno su altri tavoli provando a dare cibo sano, a prezzi equi per produttori e consumatori e salvaguardando i territori fino all’Expo 2015 e oltre quando saranno spenti i riflettori dei media mainstream.
Le idee sono tante ma il movimento s’impegnerà sicuramente a collaborare con le comunità in lotta contro l’Expo per costruire insieme un percorso sul cibo già dal giorno successivo all’incontro di Roma, stay tuned…
Filippo Taglieri, detto Pippo (terra/Terra)
tratto da Comune-info
Last modified: 20 Ott 2019