La Marca di San Michele

Ragione sociale: Società Semplice
Indirizzo: Via Torre, 13 – 60034 Cupramontana (Ancona) – IT
Telefono: +393454233656
E-mail: daniela@lamarcadisanmichele.com
Sito internet: www.lamarcadisanmichele.com

 

Proprietario: Ale & Dani
Possibilità di visitare l’azienda: Sì, ogni giorno potenzialmente, ma previo contatto.
Eventuali strutture ricettive: Sì, ma solo per chi si accontenta
Eventuali servizi in azienda: Chiedeteci per una trattoria
Eventuali prodotti acquistabili in azienda: Vino e Olio
Descrizione del nucleo famigliare e loro coinvolgimento nelle attività agricole:
Tante sono le mani che ci aiutano. E tanti i piedi. Mani callose, veloci e generose. E tanti i volti e le anime dentro questa nostra avventura. Senza di loro non avremmo ragione di esistere. Ci piace parlare di nucleo famigliare solo se questo è riferito alla nostra famiglia di elezione. Veniamo da tradizioni vitivinocole e saremmo alla quarta generazione se non fosse che con noi la tradizione si è interrotta per poi ricominciare di nuovo con un nuovo respiro.
Siamo Ale, Dani, Marghe, Afredo, Guido, Marco, Shahbaz etc etc.

Estensione terreni: 7 ha
Altitudine: 400 m s.l.m.
Superficie coltivata a vigneto: 6 ha
Superficie coltivata a oliveto: 1 ha
Tipo di conduzione: Proprietà
Tipo di coltivazione: Certificazione Bio, Biodinamico, BioPass
Eventuali società di certificazione: CCPB
Eventuale laboratorio di analisi utilizzato: IMAVI + Laboratoire Natoli & associés

Enologo o responsabile di cantina: Ale Bonci & Guido Beltrami (consulente)
Agronomo o responsabile conduzione agricola: Ale, Dani, Alfredo, Marghe, Marco (consigliere agronomo: il biodinamico Pierluigi Donna)
Lavoratori fissi: 4
Lavoratori stagionali: 10
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori fissi: Assunzione a tempo determinato
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori stagionali: Assunzione a tempo determinato e tessera WWOOF
Ricorso a lavoro interinale: No, solo a Stefania, insegnante di Italiano per stranieri.

Vini prodotti:
Capovolto VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI, DOC, CLASSICO SUPERIORE
Passolento CASTELLI DI JESI, VERDICCHIO RISERVA, DOCG CLASSICO
Bastian Contrario MARCHE ROSSO IGP
La Fuga Rosato
Numero # Metodo Classico sur lies

Numero totale di bottiglie prodotte: 35000
Numero totale di litri d’olio prodotti: 500
Vendita diretta: Sì, azienda, mercati e fiere
Canali distributivi: 3 Agenti (Marche, Piemonte, Sicilia) + Piccoli distributori nazionali e importatori
Vendita nella media e/o grande distribuzione: No, nè media nè grande distribuzione.
Totale vendite ultimo anno solo vino: Tutto venduto

Una breve storia dell’azienda:
Se nasci a Cupramontana il Verdicchio ti segue ovunque. Siamo cresciuti con la familiarità del vino, fare vino, il terrore della grandine, ma tanto a San Michele non grandina mai, le rese, i traffici notturni; insomma in qualche modo il vino fa parte di noi da sempre.
Nel 2007 è iniziata la nostra avventura, una scelta inevitabile di condivisione, convivialità, apprendimento, stimolo, ispirazione, naturale approdo della nostra visione della vita dai tempi dell’università a Bologna.
Per noi essere vignaioli è svolgere un mestiere che abbia un valore morale prima che economico.
Vogliamo custodire la nostra terra, lasciarla libera di esprimersi e restare lontani da tutto ciò che non le fa bene e non ci fa bene, concetto questo da estendere a tutto; dalla chimica allo sfruttamento intensivo di risorse e persone.

Cenni storici e geografici sul territorio:

Condizioni ambientali del posto e dell’area di produzione:
La contrada di San Michele si sveglia al mattino con la luce dell’alba che nasce sul mare e colora di giallo i vigneti. Il sole, la brezza marina che incontra il vento della montagna, l’ombra del tardo pomeriggio, la neve d’inverno, le piogge autunnali, terreni con memoria di mediterraneo, calcare e argilla. Un tentativo il nostro di non cancellare questa magica armonia. Ci emoziona pensare ai nostri vini con la spinta di radici profonde e lo sguardo sconfinato.
Salinità, mineralità, acidità le tre parole chiave.

I miei principi e idealità di produttore:
In autunno seminiamo a mano leguminose, crucifere e graminace e distribuiamo il preparato biodinamico 500 (cornoletamene) al fine di dinamizzare il terreno e nutrirlo. In inverno potiamo, stralciamo e leghiamo a mano. 
In primavera sfalciamo meccanicamente e trattiamo l’apparato fogliare con il 501 (cornosilice) per stimolare la fotosintesi. Non cimiamo. Contro oidio e peronospora usiamo zolfo di miniera (non derivato del petrolio) e poltiglia bordolese. Usiamo l’acqua piovana raccolta dai tetti e produciamo elettricità con pannelli fotovoltaici. Rispettiamo con fedeltà il ciclo lunare in tutte le lavorazioni, dal vigneto alla cantina.
Il rispetto del nostro habitat è prioritario, lo stesso che mostriamo anche in cantina, dove le fermentazioni sono spontanee e l’uso di solfiti ridotto allo stretto necessario.
Vogliamo che il nostro vino sia vivo, che evolva, che sia ogni anno diverso e solo un terreno altrettanto vivo, areato, con i lombrichi, le farfalle, le api e i bombi può garantire. C’è questa strana convinzione che una cosa sia trattare la pianta e l’altra sia bere il vino che ne deriva, come se i due elementi fossero separati. Ma non si possono separare le due cose. Sono l’uno il frutto dell’altro.
Facciamo vino nel modo più trasparente possibile, siamo piccoli, abbiamo i calli su mani che hanno sempre usato la penna, il computer, la macchina fotografica o avvolto cavi ai festival, non usiamo chimica né in vigna né in cantina, entriamo con i nostri piedini a pigiar l’uva nella mastella, facciamo attenzione a che il vino viva in un ambiente pulito, che respiri se in affanno et voilà.
Facciamo vini che ci piacciono in maniera naturalmente artigianale, sana e etica.

La mia opinione sull’utilizzo di OGM:
Contrari

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