A Milano, corteo sabato 10 febbraio ore 15 piazza Lodi per ribadire: dalla montagna alla città, Olimpiadi insostenibili!
Dalla montagna alla pianura, territori periferici, provinciali e marginali sono sotto attacco da cemento e speculazione, da grandi eventi e grandi opere. Territori senza servizi pubblici essenziali (sanità, istruzione, mobilità), città sempre più insostenibili, quartieri e paesi trasformati per turisti e per ricchi dove i prezzi degli immobili aumentano e gli abitanti vengono espulsi dai propri contesti di vita. Territori a rischio devastazione ambientale, sociale e economica. Vedi la realizzazione della cosiddetta “Tangenziale” ( Vigevano-Abbiategrasso-Malpensa, con la tratta Ozzero-Albairate già messa a bando) o la realizzazione del centro commerciale ad Abbiategrasso sull’area del Pagiannunz (Parco Giardino dell’Annunziata) già circondato dalle reti di metallo e plastica arancione.
Corteo – 10 febbraio – Olimpiadi insostenibili -Milano Cortina 2026
Il 6 febbraio 2026 inizieranno le Olimpiadi Milano-Cortina, i Giochi invernali più insostenibili di sempre: a due anni dall’inaugurazione del mega-evento, diversi territori dell’Alta Italia si mobilitano in una settimana di iniziative per incepparne la macchina già in crisi per malagestione e denunciare danni ed effetti negativi cui sin da ora stiamo assistendo sui 400 km interessati di arco alpino e pianura. Abbiamo un’altra idea di città e montagna, liberiamo lo spazio urbano e le terre alte da privatizzazione ed estrattivismo.
Scendiamo in piazza per chiedere:
– lo stop di opere e interventi infrastrutturali imposti e inutili, dal Villaggio Olimpico di Milano alla pista da bob Cortina (simbolo del finanziamento tossico e dell’insostenibilità da realizzarsi senza se e senza ma), i cui costi sono in continuo rialzo al pari del loro impatto ambientale;
– la destinazione dei quasi 4 miliardi pubblici stanziati per le Olimpiadi a politiche abitative pubbliche, servizi e strutture sportive accessibili a tutt* nei quartieri, mobilità dolce e rafforzamento del trasporto pubblico locale, sanità territoriale, in città come nelle aree interne e della provincia impoverita e cementificata;
– messa in sicurezza dei territori in condizioni di dissesto idrogeologico;
– la fine della turistificazione tossica, inevitabilmente accelerata dal grande evento, che porta solo prezzi al rialzo e affitti brevi in città, sfruttamento e insostenibilità per le terre alte;
– la tutela del lavoro: dal “buco nero” dell’edilizia con il suo record di morti bianche alla giusta paga per lavorator* dello sport, passando per lo sfruttamento intensivo del volontariato non pagato per i grandi eventi”.
More info: cio2026.org
Last modified: 23 Gen 2024