Un mare, un porto, un pesce

Territori di pesca, comunità marinare e identità gastronomiche del pesce nel Mar Mediterraneo, accompagnata dalla degustazione di conserve ittiche della Cooperativa del Golfo di Catania.

Gaetano Urzì, pescatore da generazioni, racconta di una scelta di vita faticosa ma colma di poesia.
Dal 1992 comincia a lavorare sulla pesca di tradizione insieme ad alcuni giovani legati per storia familiare alle attività ed alle sorti del mare Jonio.
La cornice nella quale ha sempre lavorato è quella del golfo di Catania che va da Capo Mulini, sotto Acireale, a Capo Santa Croce in provincia di Siracusa.
Una porzione di mare tutelata in parte dalla Riserva naturale Marina delle Isole Ciclopi, descritta da Omero nella narrazione del viaggio di Ulisse, ancora oggi ogni giorno solcata dalle barche della piccola pesca costiera dei pescatori del golfo. Qui, secondo le stagioni, si pescano aguglie, spigole, tonni, triglie, sgombri e “masculini”, cioè le stesse guizzanti e luccicanti alici citate da padron ‘Ntoni ne “I Malavoglia” del Verga.
I pescherecci con cui lavora operano nel pieno rispetto delle norme di tutela ambientale e con l’obiettivo di valorizzare il pescato locale, attuando una rigorosa selezione del pesce fresco di volta in volta disponibile nelle diverse stagioni.

A cura di Tano Urzì, pescatore.