Succede che ad Abbiategrasso (provincia di Milano) si costruisca una proposta di bando su misura atta a “regalare” un ex convento pubblico (e costato milioni di euro per la ristrutturazione) alla Cracco Investimenti. Per 30 anni. Mica qualche mese.
L’amministrazione di Abbiategrasso ha formulato nel 2014 – pagando una consulenza di 12 mila euro – un abito della migliore scuola sartoriale sulla misura di Re Cracco, indirizzando una manifestazione di interesse per poi tesserci sopra un bando: aver fatturato 7 milioni di euro nell’agroalimentare, star dentro nella The World’s 50 Best Restaurants e via andare ma ci sono tutte…
Fa niente che quel luogo abbia una storia e che anche su quella storia si sia costruita, solo qualche mese prima, una pantomima chiamata alla partecipazione.
La solita zuppa, per gli altri. Il solito boccone da mandar giù, d’alta cucina però. Benvenuti in Craccovia.
Vi invitiamo all’ascolto attento di questo stralcio audio (in alto, in apertura dell’articolo) tratto dal consiglio comunale cittadino con le obiezioni poste da Domenico Finiguerra (per Cambiamo Abbiategrasso) all’assessore di maggioranza Colla in merito alla questione dell’abituccio confezionato su misura. Vi invitiamo altresì alla lettura dell’intervento di Finiguerra trascritto a seguire.
COINCIDENZE ALL’ANNUNZIATA.
Secondo intervento di Domenico Finiguerra in Consiglio comunale.
18 dicembre 2014
I bandi esistono per garantire trasparenza e concorrenza.
E qui, quanti potevano partecipare alla selezione?
La risposta ve la do io.
Al massimo sei in tutta Italia. Ma forse UNO solo.
Semplici coincidenze?
Cracco partecipa ad Abbiategusto nel 2012.
Rimane estasiato dall’Annunziata. Così propone al Sindaco di portare qui la sua scuola.
Prima coincidenza.
Il desiderio di Cracco non coincide con il programma elettorale Arrara che così recita: trasformare l’Annunziata nel “cuore cittadino della cultura”, sede di qualche museo, corsi musicali, teatrali, attività culturali per giovani e meno giovani.
Però quel desiderio è proprio quello che la maggioranza stava maturando facendo evolvere il proprio programma stravolgendolo in quella direzione.
Così parte una procedura ad evidenza pubblica per aprire una scuola di Alta cucina all’annunciata. Seconda coincidenza.
Per l’annunciata si vuole volare alto, così niente competenze del territorio e la retorica di Abbiategusto.
Così i requisiti richiesti dal bando sono peggio delle 7 fatiche di Ercole.
Ma fino ad un certo punto.
L’amministrazione vuole il top?
Requisito uno. 4 menzioni nella classifica dei 50 best San Pellegrino negli ultimi 12 anni. Ma su questo ci torniamo.
Quanti hanno avuto almeno 1 presenza in questa classifica? 11.
Quanti ne hanno avute almeno 4? solo 6.
E quante ne ha avute Cracco? 4. Il minimo richiesto dal bando. Terza coincidenza.
Secondo criterio. Le stelle della Guida Michelin.
Si vuole il TOP ma in questo caso non si chiedono le tre stelle Michelin. Come quelle che Santin da Cassinetta ha conseguito per 7 anni.
Ne bastano solo 2.
Negli anni ultimi 12 anni però? No.
Per questo criterio si cambia ratio, bisogna avere solo due stelle e nel 2014.
E quante stelle Michelin ha avuto Cracco nel 2014: due. Quarta coincidenza.
Terzo criterio quello dei cappelli Espresso. Qui si torna a chiedere di nuovo il massimo: 3 cappelli. Per quanti anni? Solo nell’ultimo anno.
Quanti cappelli ha Cracco nel 2014: 3. Quinta coincidenza.
Infine l’ultimo criterio classifiche.
Le forchette del Gambero Rosso.
Qui si torna ad accontentarsi di due forchette. Negli anni? No, sempre soltanto nel 2014.
Quante ne ha avute Cracco nel 2014? Due.
Sesta coincidenza.
Mentre le 3 stelle, cappelli o forchette, ovvero il top delle guide più blasonate, avrebbero tenuto molto più aperto il bando, essendo molti più di sei i ristoranti che hanno detti riconoscimenti, molti di più, ma non Cracco – che ha solo 3 cappelli ma non 3 stelle e 3 forchette, a differenza degli altri potenziali concorrenti – (Settima coincidenza), il criterio della classifica dei migliori 50 ristoranti al mondo chiude tutti i giochi a solo 6 potenziali.
Sono andato a vedere quando Cracco è stato nella classifica 50 best San Pellegrino: nel 2007, 2008, 2009 e 2011, per uscirne nel 2012.
Altri potenziali concorrenti invece lo sono ancora oggi.
Ma è appunto sicuramente una coincidenza il fatto che, mentre per tutte le classifiche si utilizzano solo le ultime guide, per questo criterio si chiede di essere stati almeno 4 anni negli ultimi 12.
Ma poi perché proprio 4 volte e non 5, o 3 o 2? Ma proprio 4 volte? Ma sono solo coincidenze. Sia chiaro.
E poi, i criteri economici. Il fatturato. 7 milioni di cui almeno 2,5 nella ristorazione. Questo limite elimina almeno un concorrente, forse due. I concorrenti potenziali rimangono quindi 4, al massimo 5 e tutti con sede fuori regione Lombardia.
Ma non basta avere 7 milioni di fatturato. Bisogna avere anche una consulenza da 120 mila euro con una primaria azienda italiana o straniera nell’area food. Quindi se sono chef stellato che vivo del mio ristorante, ma non ho consulenze o contratti pubblicitari su come decorare delle banali patatine fritte, anche se fatturo oltre 7 milioni di euro, se non ho una consulenza per 120 mila euro (perchè non 100 mila?), sono tagliato fuori.
Sarà questa l’ottava coincidenza ma Cracco al momento del bando aveva una consulenza con il ristorante Trussardi alla Scala e forse una con Palazzo Parigi in Brera (così recitano la cronache).
Meno male che vi siete fatti aiutare da un legale, perché altrimenti chissà cosa combinavate.
Infine, siccome non bastavano le barriere messe fino a questo punto, avete pensato che per aprire un’accademia di cucina occorresse avere esperienza in eventi e manifestazioni e progetti culturali per la promozione del cd. “Made in Italy” di eccellenza, ovvero il Cibo, Moda e Design con cuochi, hotel di lusso, operatori della moda tutto in una ottica pro Expo.
Cioè per l’accademia di cucina all’Annunziata non è richiesta alcuna esperienza nell’insegnamento della disciplina ma occorre praticamente essere ambasciatori di expo. E lo sapete Maroni chi ha nominato ambasciatore di Expo? Se non lo sapete, immaginatelo. Questa è l’ultima coincidenza.
Adesso potete anche dire che Finiguerra (Cambiamo Abbiategrasso) è il solito complottista. Come per il bocciodromo.
Fate pure. Tanto sapete benissimo qual è la verità.
Ma se ancora non lo avete capito, questa città non è abitata solo da aspiranti partecipanti ai vostri buffet sempre più tristi e dai sorrisi scontati e di circostanza.
L’annunciata non è una patatina? E la trasparenza ad abbiategrasso è sempre meno di casa.
Noi presenteremo a questo consiglio una mozione per annullare questo bando. Perché non lo condividiamo nel merito e lo contestiamo nel metodo.
Grazie.
www.cambiamoabbiategrasso.it/lannunciata-non-e-una-patatina/
Last modified: 20 Ott 2019