AMBIENTE E AGRICOLTURA, CONTRO LA VECCHIA LOGICA DEL CEMENTO
Quattro palazzi di 7-8 piani (110 appartamenti e 150 box). Servono alla città? Ovviamente no, visto che ad Abbiategrasso ci sono migliaia di appartamenti vuoti. Ma c’è chi continua a ragionare secondo logiche vecchie, superate, indifferenti al buon senso e a concetti come qualità della vita, rispetto dell’ambiente, tutela del territorio. Sta per arrivare l’ennesima inutile colata di cemento, lungo viale Paolo VI, dalle parti dell’Annunciata, tra la Siltal e i binari della ferrovia (gli storici orti dietro il Folletto), che ormai era stata ri-colonizzata dalla natura e che poteva essere valorizzata in ben altri modi (nel suo piccolo tesoro di biodiversità). Un intervento figlio delle scelte della giunta Agosti (era il lontano ’92), che non sono state modificate nella sostanza dal centrosinistra dei Fossati, Ceretti, Arrara, né dal centrodestra di Albetti. D’altra parte la vecchia politica non conosce altri modi per portare soldi nelle casse comunali: è questo l’unico motivo per consentire un’operazione edilizia del genere (che purtroppo è solo l’inizio). Non sanno cosa significa innovare, non capiscono il valore (anche economico, turistico) della nostra ricchezza paesaggistica e ambientale, non sanno neppure copiare chi ha saputo trovare altre strade, in giro per l’Italia e l’Europa. E quindi si affidano al cemento.
Per questo il gruppo Cambiamo Abbiategrasso ha deciso di organizzare un presidio nell’area in cui è prevista la costruzione dei palazzi, chiamando a raccolta tutti i cittadini e le cittadine che vogliono opporsi a questo ennesimo scempio realizzato nel nome del profitto. L’appuntamento è per domenica 4 marzo alle 10.30. Ci troveremo nella piazzetta dietro l’Annunciata. Ci sarà anche Domenico Finiguerra, che spiegherà cosa sta per accadere e perché bisogna fermarli. Occorre recuperare le aree dismesse (la Siltal, a pochi metri da lì!), ristrutturare l’esistente, non costruire nuovi palazzi.
Last modified: 20 Ott 2019