Degustazione e incontro a cura di Simonetta Lorigliola con Enrico Ceccotti e Lorelisa Costa di Criesia Vecchia, vignaioli a Quattropani di Lipari
Sabato 30 novembre 2013 ore 18 | Leoncavallo s.p.a.
Il mondo del vino è un universo sovrappopolato di parole e diktat di cui spesso si perde il bandolo, piombando in una deriva trendy tutta contenuta in un calice più o meno elegante. Una moltiplicazione di giudizi, valutazioni, divagazioni quasi mai derivanti da una vera conoscenza. Si è persa di vista la terra. Ovvero il punto di partenza.
Non di vino ci interessa parlare, ma di terra, intesa anche come Terra, come ambiente, ecosistema di relazioni, utopie e sperimentazioni.
Per fortuna c’è chi ci crede, creando concatenamenti tra territori fisici e progetti in divenire. A Lipari, nel cuore di un arcipelago baciato dalla bellezza ma anche minacciato e martoriato dalla miopia antropologica di chi l’ha, per fortuna solo in qualche punto, devastato, c’è un vino sull’altopiano. L’altopiano di Quattropani, fuori dalla furia del turismo fronte mare. Perché spesso “il turismo è terrorismo”, diceva William Burroghs. In fuga verso la conoscenza di un progetto che vive, coltiva e immagina. Una fuga deleuziana, attiva e in movimento.
Criesia Vecchia. Una vigna, un podere, il frutteto, la vecchia casa. Non muti ricordi di un tempo passato. Niente retorica della memoria. Vitalità e sperimentazione quotidiana. Per fare un vino poco modaiolo, ma autentico. Un vino contadino, avrebbe detto Gino Veronelli, sottolineando la nobiltà dell’aggettivo. Un vino che presentiamo soprattutto perché diventa la scusa per un racconto. Di un territorio, delle sue contraddizioni e delle potenzialità. Un vino che dall’altopiano domina l’aperto e mostra la possibilità di un’isola felice. Fatta di terra e rivolta alla Terra.
Last modified: 20 Ott 2019