Rimettere la città nelle mani degli abitanti: un’altra urbanistica è praticabile

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Abbiategrasso, 31 marzo 2012.

Laboratorio pubblico e Mostra fotografica su Annunziata, Siltal, Orti, Area umida, Folletto 25603, Quartiere Folletta, Piano ATS2

Un’altra urbanistica per questa città dove al centro ci sono gli abitanti, le loro storie, il loro modo di vivere, i loro bisogni, le loro aspettative e i loro sogni, è praticabile. Ne abbiamo avuto prova sabato 31 in occasione del Laboratorio di Urbanistica Partecipata organizzato dalla lista Cambiamo Abbiatagrasso Finiguerra Sindaco e ideato dal Folletto25603 e condotto da Alice Boni. Ad accogliere i partecipanti una bella mostra fotografica sulla storia dell’area (foto d’archivio dell’Annunciata quando era abitata, del quartiere folletta e degli storici orti).

Un evento nato con l’obiettivo di provare a condividere e mettere in pratica un altro modo di concepire l’urbanistica.

Sabato 31 marzo alla presenza di 60 persone tra abbiatensi e curiosi provenienti da tutt’Italia (Bologna, Torino, Trento) si è immaginata un’altra città, un altro modo di vivere insieme, perché questo fa l’urbanistica, organizza il modo di vivere delle persone, ma quasi sempre lo fa senza i diretti interessati. Invece sabato, all’interno del laboratorio, futuri amministratori, architetti, urbanisti e tecnici comunali si sono messi al servizio degli abitanti, al servizio di un nuovo progetto di città, condiviso, dal basso e pubblico. I partecipanti hanno potuto conoscere e ascoltare storie di persone comuni che i giornali non raccontano, che politici e architetti non considerano. Il solo fatto di vivere e abitare un luogo, nella città di oggi, non dà infatti diritto alle persone comuni di decidere del loro futuro. Storie di abitanti dell’annunziata, un ex lavoratore della siltal, ex ortisti, agronomi, zootecnici. Interessantissimo il racconto sulle presenze faunistiche di quell’area alle porte della città: una’eccelenza europea. Anfibi in via d’estinzione (2 speci di tritoni, salamandre, rospi, raganelle,…), uccelli come l’airone rosso e cenerino, il cavaliere d’italia, germani reali), mammiferi tra cui la volpe! Bella anche la narrazione sul “giardino in movimento” dove una serie di piante e fiori “vagabondi” trovano dimora in questo triangolo inimmaginabile fin quando non ci sei dentro. E’ stato presentato anche il progetto di orto sinergico. Si è provato a ragionare e riflettere insieme, con il supporto degli architetti e tecnici comunali, un futuro possibile per questa porzione di città. Un futuro oggi pesantemente minacciato da un progetto calato dall’alto che è stato approvato dalla Giunta Albetti e che riguarda la realizzazione di 4 palazzi di 7 piani su un’area di interesse naturalistico, faunistico e sociale. Un progetto inutile se si pensa ai numerosi appartamenti sfitti presenti nei nostri condomini e alle numerose case invendute. Un progetto che non risponderà al reale bisogno di appartamenti a prezzi sociali di cui hanno bisogno molte persone che vivono in questa città. Un progetto infausto se si pensa che un altro pezzo di territorio agricolo verrà sacrificato per costruire nuovi palazzi. Un progetto sciagurato se pensiamo che andrà a distruggere per l’ennesima volta relazioni e pratiche sociali che sono cresciute in questi anni intorno e su questa area.

Chi vorrà prendere visione della mostra sulla storia presente e passata di questa porzione di città nonché conoscere ciò che è emerso dal laboratorio di urbanistica partecipata, potrà recarsi nei prossimi giorni all’edicola della stazione delle coccinelle.

MOSTRA FOTOGRAFICA

Last modified: 20 Ott 2019

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